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Rimini-Modena 2006: un derby con 6 ammoniti e un voto da 8.60 in pagella per l’arbitro

Quell'1-1 da derby...

30 settembre 2006, il derby emiliano-romagnolo Rimini-Modena in Serie B: il racconto dell'arbitro Luca Marelli

Redazione DDD

Lo stadio di Rimini, il 30 settembre del 2006 per il derby emiliano-romagnolo di Serie B terminato 1-1 fra Rimini e Modena, fa parte dei racconti da derby dell'arbitro Luca Marelli sui propri social: "Rimini fu il luogo del primo incontro che, da qualunque lato lo si osservi, sarà determinante per le sorti della mia breve carriera nella commissione più importante. In questo caso non farò riferimento alla serata precedente e, per discrezione, nemmeno al ristorante in cui cenammo. Il motivo è presto detto: fu una rapina, trecento euro (in tre) per un antipasto, un primo ed un dessert. Diciamo che, al ritorno in albergo (il ristorante ci era stato consigliato dalla reception), non fummo molto contenti dell'indicazione ricevuta. Gli assistenti di quel giorno erano Mauro Tonolini di Milano (che ha chiuso l'anno scorso la sua "avventura" dopo un Europeo, un Mondiale, un Mondiale per Club e molto altro) ed Alessandro Italiani de L'Aquila, quarto ufficiale Michele Liotta di Lucca".

"Riguardando i rapporti di gara, emergono piccole curiosità. Per esempio il portiere del Rimini era un giovane in prestito dall'Udinese che ancor oggi è tra i protagonisti del campionato italiano: Samir Handanovic. La gara non fu facilissima: era comunque un derby, per quanto non tra i più sentiti dell'Emilia Romagna. La gara finì 1-1 con sei ammoniti. Negli spogliatoi trovammo come osservatore uno dei più temuti della categoria ma anche uno dei personaggi più considerati dalla Commissione perché considerato una sorta di Organo Tecnico aggiunto. Era Marcello Nicchi che, negli anni precedenti, era stato vicecommissario della CAN A/B con Bergamo e Pairetto. La valutazione di quella prestazione è indicativo di quanto possa cambiare l'opinione di una persona: da arbitro di grande prospettiva a rinnegato nel giro di poco più di due anni. Nicchi mi premiò con 8.60 (foto 3), voto che mi valse la Serie A nella giornata successiva (Fiorentina-Reggina)".

"Sorpresi di vedere i voti comunicati agli arbitri? Ebbene, si trattò di una novità introdotta quell'anno da Agnolin e Tedeschi: una forma di trasparenza molto apprezzata dagli arbitri, fino a quel momento mai messi al corrente delle valutazioni ricevute da osservatori ed organi tecnici. Quella novità durò quanto un battito d'ali: ancor prima della fine della stagione, durante uno dei raduni di inizio 2007, Collina annunciò che i voti non sarebbero stati più comunicati. Dal mistero alla trasparenza e ritorno. Solo dalla scorsa stagione, dopo il caso Gavillucci, gli arbitri sono tornati a conoscere quantomeno le proprie medie. Non lo nego: Nicchi è stato uno dei migliori osservatori che abbia mai conosciuto (lo incontrerò nuovamente negli spogliatoi successivamente, ma solo come quarto ufficiale), aveva una capacità straordinaria di "leggere" arbitri e prestazioni. E non nego nemmeno il fatto che sostenni la candidatura di Nicchi nel 2009 perché ritenevo che fosse la persone ideale per guidare l'Associazione. Come detto in tante circostanze, non sono infallibile...".

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