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Sport paralimpico e atleti con disabilità: l’ingresso in FIGC dalla porta principale

Calcio paralimpico, firmato protocollo d'intesa CIP-FIGC

La FIGC è la prima federazione al mondo a dotarsi di una Divisione per il calcio paralimpico e sperimentale. Gravina: “Il calcio è uno e il mondo della disabilità ne deve far parte”

Davide Capano

Il mondo della disabilità da ieri è entrato a pieno titolo nell’attività della Federazione Italiana Giuoco Calcio. È questo il risultato del protocollo d’intesa firmato tra FIGC e Comitato Italiano Paralimpico, che si pone l’obiettivo di massimizzare le potenzialità di sviluppo del gioco del calcio da parte della popolazione con disabilità. Il documento, nello specifico, ha di fatto attivato l’iter per l’istituzione di un tavolo di lavoro con le Federazioni paralimpiche (Fispes, Fispic e Fisdir) per individuare le discipline da trasferire in seno alla Federcalcio, i piani di sviluppo e le relative tempistiche, nonché le necessarie certificazioni mediche, le classificazioni degli atleti e la formazione dei tecnici.

La FIGC, che ha creato una Divisione ad hoc, potrà essere autorizzata a organizzare attività calcistiche sperimentali in aggiunta a quelle regolamentate dagli organismi internazionali che sovrintendono le attività calcistiche praticate da persone con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.

“Siamo la prima federazione a livello mondiale che avrà una Divisione di questo tipo – ha commentato il presidente della FIGC Gabriele Gravina, il presidente Pancalli mi ha fatto un bellissimo regalo. Si tratta di una delle più belle dimensioni a livello sportivo, che mette in luce l’elogio dei sentimenti, la voglia di competere degli atleti e l’esaltazione dei grandi sacrifici delle famiglie di questi atleti. Il mondo del calcio ha il dovere di valorizzare tutto questo”.

“È un processo che parte da lontano – ha proseguito il numero 1 di via Allegri – dalla sensibilità che si è via via sviluppata in seno alla Federcalcio, dall’attività svolta con le Leghe negli ultimi anni e dalla disponibilità dimostrata dal presidente Pancalli. Grazie alla convenzione firmata nel 2017 con il CSI è stato avviato il torneo ‘Quarta Categoria’ per gli atleti con difficoltà cognitivo-relazionali, e l’esperienza positiva che ne è maturata ci ha convinti di questo passaggio ulteriore, definendo con il CIP un quadro di collaborazione diretto e ancora più ampio. Il calcio è uno e il mondo della disabilità ne deve far parte con la stessa dignità: il nostro è un messaggio chiaro che da oggi trova un riscontro anche in termini ufficiali”.

“L’obiettivo di questo Protocolloha sottolineato il presidente del CIP Luca Pancalliè di riunire la grande famiglia del calcio italiano che, grazie al lavoro svolto sino ad ora dalle Federazioni Paralimpiche e dagli Enti di Promozione, può vantare numerose realtà in tutto il territorio nazionale e migliaia di atleti con disabilità. Il calcio resta una delle grandi passioni popolari del nostro Paese. La bellezza di questo sport è anche nel saper arrivare con facilità al cuore delle persone, come le storie dei nostri campioni. Oggi (ieri, ndr) stiamo compiendo il primo passo di una piccola rivoluzione che ci auguriamo possa far crescere ulteriormente il movimento paralimpico e tutto lo sport italiano”.

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