LA BOCCIATURA DEI TECNICI

CAPU…T DERBY – Giustizia sportiva, farsi pubblicità sulle spalle della Juventus

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Per Malagò la giustizia sportiva funziona, per il governo va riformata ma in un modo non fattibile. E intanto il tempo passa...
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Redazione DDD Direttore responsabile 

di Giovanni Capuano -

C'è grande fermento intorno alla riforma della giustizia sportiva, un mulinare di idee e di provvedimenti tutti con l'etichetta sopra del 'Mai più altri casi Juventus'. L'ultimo duello si è consumato intorno alla bozza di decreto che il Governo avrebbe voluto (vorrà?) inserire in un decreto e che prevede la sospensione della pena sportiva fino all'ultimo grado di giudizio per evitare pasticci nelle classifiche dei campionati e, se possibile, quando la notizia di reato arriva nel finale di stagione spostare tutto all'estate con ricaduta su quella successiva. Ipotesi bocciata dai tecnici e poi si vedrà anche se sarebbe bastata una lettura superficiale del possibile provvedimento per comprendere che mancavano le basi perché potesse essere accolto così come era stato pensato.

Errore da matita blu...

Ad esempio, mancava e manca il presupposto della tutela del principio di garanzia dell'autonomia dello sport che è richiesta non tanto da Coni e Figc, ma dalle carte olimpiche. Un errore da matita blu che fa venire il sospetto che intorno alla riforma della giustizia sportiva e a quel 'Mai più altri casi Juventus', oggi molto popolari, qualcuno abbia voluto prendersi una dose di consenso a costo zero. Annuncio di un provvedimento che in queste modalità non potrà vedere la luce, nessun intervento e avanti come prima ma avendo dato la sensazione di averci provato. Una malattia non solo di questo governo, sia chiaro.

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E ora che le bocce sono ferme, va detto che anche le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò ("Il caso Juventus dimostra che la giustizia sportiva funziona") risultano fuori luogo. Lo sdoppiamento di un processo unico, i tempi troppo lunghi e il conseguente finale obbligato con un patteggiamento unificatore dicono che no, non è andato tutto liscio. E anche il fatto che ormai l'ordinamento sportivo si sia rassegnato semplicemente a fare copia e incolla di stralci di inchiesta nemmeno passati al vaglio di un giudice preliminare funziona. Ma dirlo significherebbe esporsi a sostenere che questa è stata una vicenda sbagliata sotto tanti punti di vista: troppo complesso. Meglio farsi pubblicità sulle spalle della Juventus

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