lo sapevate?

Brasile, da Senna all’Equatore: c’è uno stadio che taglia il globo in due emisferi

Brasile, da Senna all’Equatore: c’è uno stadio che taglia il globo in due emisferi - immagine 1
Pensavate di averle viste proprio tutte? Nel paese verdeoro esiste un impianto unico nel suo genere
Lorenzo Ciabattini

Una partita di calcio, a volte, può costituire una vera e propria disputa territoriale. Succede in Brasile, nel paese che ha fatto del calcio più di un semplice sport. Una squadra "difende" l’emisfero nord, l’altra quello sud: questa particolarità è possibile in un solo posto al mondo. Ed è allo stadio Milton de Souza Corrêa, ribattezzato Zerão.

Da Senna all'Equatore, la storia dello Zerão in Brasile

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Situato nella città di Macapá, capitale dello stato dell’Amapá, questo impianto calcistico ha una peculiarità unica al mondo. La linea di metà campo, infatti, è (quasi) perfettamente allineata con l’Equatore, la linea di riferimento immaginaria che divide il globo terrestre in due emisferi. Nel 1990 sono stati completati i lavori dello stadio, che inizialmente era stato intitolato ad Ayrton Senna, in onore del pilota di Formula 1, scomparso tragicamente quattro anni dopo. Caso vuole, però, che nel 1994 anche l'ex presidente della federcalcio dello Stato di Amapá venne a mancare: a quel punto, l'impianto venne ribattezzato con il nome di Milton de Souza Corrêa.

Uno stadio unico al mondo

Brasile, da Senna all’Equatore: c’è uno stadio che taglia il globo in due emisferi- immagine 2
—  

Il suo nome completo è dunque quello, ma tutti lo conoscono come Zerão, che in portoghese significa proprio 'Grande Zero', in riferimento alla latitudine di 0 gradi. E quando si gioca in questa struttura, ogni squadra può lottare per difendere - letteralmente - una metà del mondo. Nord contro Sud, emisfero boreale contro australe: una particolarità unica nel suo genere. Le misurazioni GPS attuali ci dicono che la linea equatoriale si trovi a pochi metri di distanza da quella di centrocampo, ma poco importa. Chiunque si sfidi su questo terreno di gioco, avrà la sensazione di portare sulle spalle una responsabilità "globale".