L’angolo tattico di Getafe-Real Madrid: sarà un derby incandescente
MADRID, SPAIN - DECEMBER 01: Kylian Mbappe of Real Madrid runs with the ball whilst under pressure from Domingos Duarte of Getafe CF during the LaLiga match between Real Madrid CF and Getafe CF at Estadio Santiago Bernabeu on December 01, 2024 in Madrid, Spain. (Photo by Florencia Tan Jun/Getty Images)
Un derby che è da sempre la sfida tra una piccola realtà ed un gigante del calcio mondiale.
Massimiliano Guerra
Getafe-Real Madrid, è uno dei Derby di Madrid che campo racconta due filosofie calcistiche profondamente diverse. Il Getafe, squadra da battaglia, impostata sulla densità, sull’aggressività e sulla compattezza difensiva. Il Real Madrid, invece, incarna il calcio tecnico, fluido e dominante, fatto di palleggio, cambi di ritmo e individualità capaci di risolvere le partite in un lampo.
Vediamo come si presentano le due squadre nel confronto tra formazioni tipo, analizzando pregi e limiti dei rispettivi assetti.
Getafe-Real Madrid, l'identità tattica di Bordalas
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La squadra di José Bordalás è nota per la sua organizzazione difensiva e l’identità tattica ben definita. Il Getafe si schiera con un 4-4-2 classico, con David Soria tra i pali, una linea difensiva solida formata da Damián Suárez, Djene, Alderete e Gastón Álvarez. Sulle fasce del centrocampo agiscono spesso giocatori di sacrificio come Greenwood (utilizzato anche come seconda punta) e Maksimovic, mentre nel cuore della mediana domina la coppia Yellu e Arambarri. In avanti, Mayoral e Mata o Latasa si alternano nel ruolo di terminale offensivo.
Il punto di forza principale è la compattezza tra i reparti: le linee difensive sono sempre molto strette, il pressing è coordinato, e il lavoro collettivo è pensato per togliere tempo e spazio agli avversari. In fase di transizione il Getafe è aggressivo e diretto, pronto a sfruttare ogni errore per colpire in velocità.
Tuttavia, l’approccio iper-difensivo ha un prezzo. La squadra fatica a costruire dal basso, crea poche occasioni pulite e si affida troppo spesso a lanci lunghi e seconde palle. Inoltre, la mancanza di un vero regista limita la varietà di gioco, rendendo prevedibile la fase offensiva contro difese ben schierate.
Il Real Madrid di Ancelotti
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Il Real Madrid di Carlo Ancelotti presenta una formazione tipo estremamente versatile. In porta Courtois (o Lunin in caso di infortunio), davanti a lui una linea a quattro con Carvajal, Rüdiger, Nacho (o Militão) e Mendy. A centrocampo, il mix perfetto tra esperienza e potenza: Kroos o Modrić accanto a Tchouaméni e Camavinga o Valverde, con Jude Bellingham nel ruolo di trequartista libero di inserirsi. In avanti, Rodrygo e Vinícius formano una coppia offensiva rapida, tecnica e imprevedibile.
Il Real eccelle nel controllo del ritmo, alternando palleggio paziente a verticalizzazioni improvvise. Bellingham è il catalizzatore del gioco offensivo, con la sua capacità di occupare spazi, rompere le linee e inserirsi con i tempi giusti. Il centrocampo è probabilmente il più completo d’Europa: muscoli, testa e tecnica in ogni zona del campo.
I punti deboli, seppur pochi, esistono. In assenza di un centravanti puro, la manovra offensiva rischia talvolta di diventare troppo perimetrale. In fase difensiva, la linea è meno impenetrabile rispetto agli anni passati, soprattutto sulle palle inattive e nelle transizioni rapide. L’assenza prolungata di Courtois ha anche influito sulla sicurezza generale del reparto arretrato.
Intensità contro intelligenza
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Il Getafe gioca per disinnescare l’avversario, mentre il Real Madrid gioca per controllarlo. Il primo si affida alla coesione e alla lotta, il secondo al talento e alla gestione. Quando si affrontano, il rischio è che i blancos vengano rallentati da una partita sporca, spezzettata, con pochi spazi da attaccare. Ma se la squadra di Ancelotti riesce a muovere la palla con fluidità e trova il varco giusto, il divario tecnico emerge con forza.
In sintesi, si tratta di uno scontro tra due concezioni calcistiche: il calcio del sudore e quello dell’estetica. Entrambi validi, entrambi capaci di vincere, ma solo se applicati con rigore, coerenza e spirito collettivo.