Raúl Albiol, oggi veterano del calcio spagnolo con oltre 50 presenze in nazionale e una carriera che lo ha visto protagonista tra Valencia, Real Madrid, Napoli e Villarreal, ha ricordato uno dei momenti più drammatici della sua vita: l’incidente d’auto che nel 2004 ha rischiato di porre fine al suo cammino ancora prima che iniziasse davvero. Aveva solo 18 anni, un futuro tutto da scrivere e una carriera appena sbocciata. Ma in pochi secondi, su un'autostrada spagnola, tutto stava per spegnersi. Oggi, a distanza di vent'anni, Albiol ha raccontato quella storia, fatta di paura, forza, e un ritorno che sembrava impossibile.
Il racconto
Raúl Albiol e l’incidente drammatico: “Sbalzato dall’auto, ricordo solo il vuoto”

La entrevista más especial de Raúl Albiol, junto a su hijo Romeo 🎥
Un porterazo 🧤 que defenderá este fin de semana los colores del Villarreal CF en el Estadio de la Cerámica para disputar #LALIGAFCFUTURES 🟡 pic.twitter.com/6LULf5aWc8
— Villarreal CF (@VillarrealCF) June 3, 2025
Raúl Albiol, l'incidente del 2004 e la vita appesa ad un filo
—Era il 2 agosto del 2004 quando Raúl Albiol, appena diciottenne, si trovava in viaggio verso Madrid per firmare il prestito dal Valencia al Getafe. Un passaggio cruciale per la sua carriera, che però rischiò di non compiersi mai. Lungo l’autostrada A-3, all’altezza di Motilla del Palancar, l’auto in cui viaggiava insieme a suo padre e al suo allenatore dell’epoca si ribaltò sei volte.

Albiol non indossava la cintura di sicurezza: fu sbalzato fuori dalla vettura e finì sull’asfalto. “Ricordo il rumore delle gomme, il colpo secco dei freni e poi il vuoto. Quando la portiera si è aperta, sono volato fuori”, ha raccontato. Trasportato d’urgenza in elicottero all’ospedale Virgen de la Luz di Cuenca, fu ricoverato in gravi condizioni: trauma toracico, danni alla colonna e la milza da rimuovere. Rimase una settimana in coma farmacologico. “Mi sono svegliato con un’infermiera che mi puliva gli occhi. La prima cosa che ho fatto è stato guardarmi le gambe: volevo solo sapere se c’erano ancora. E c’erano”.
Il ritorno alla vita e la rinascita in campo
—Dopo giorni sospeso tra la vita e la morte, Raúl Albiol si risvegliò. I medici riuscirono a stabilizzarlo e, nonostante la gravità dell’incidente, la sua carriera non finì lì. “Avevo passato una settimana in coma farmacologico, come se fossi sparito e poi tornato. La prima cosa che volevo fare era controllare le gambe. C’erano. E da lì ho capito che tutto era ancora possibile”.

Con una forza di volontà straordinaria, Albiol firmò il contratto con il Getafe direttamente dall’ospedale. “Ángel Torres e Alfredo Duro mi dissero che mi avrebbero aspettato, anche se non fossi riuscito a giocare per un anno intero. Quel gesto non lo dimenticherò mai”, ha raccontato. Alla fine, riuscì a tornare in campo e disputò 17 partite con la maglia del Getafe. Era l’inizio di una carriera lunga e piena di successi, tra Valencia, Real Madrid, Napoli, Villarreal e la nazionale spagnola. Ma tutto cominciò da quel drammatico momento in cui la vita gli aveva concesso una seconda possibilità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA