Confronto

Sporting-Benfica, non solo campo: la sfida tattica tra Lage e Borges accende il derby

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Il duello in panchina si incendia in quest'ultima sfida tutta da vivere
Federico Grimaldi
Federico Grimaldi

Il derby tra Sporting Lisbona e Benfica non è solo una sfida tra due delle squadre più gloriose del calcio portoghese: è anche un intrigante duello tra due allenatori dal profilo opposto, ma dalla stessa fame di vittoria. Da un lato Rui Borges, tecnico dello Sporting, che dopo aver raccolto il testimone di Amorim è arrivato in patria con l’ambizione di lasciare un segno profondo. Dall’altro Bruno Lage, mente brillante del Benfica, che con idee fresche e coraggiose ha saputo conquistare spogliatoio e tifosi. Due filosofie a confronto, due uomini in cerca di gloria, con una panchina che vale quanto il campo.

Se pudesses contratar alguém para o Sporting, quem seria?

Pote: “Di Maria do Benfica, pela carreira. Do Porto, o Diogo Costa… gosto muito.” pic.twitter.com/ludS7wEtT0

— Sporting CP Adeptos 🏆🏆 (@Sporting_CPAdep) May 22, 2025

Sporting, Rui Borges e il suo 3-4-3 tutto offensivo

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Quando a dicembre 2024 Rui Borges ha accettato la sfida di sedersi sulla panchina dello Sporting, sapeva bene di raccogliere un'eredità pesante. Sostituire Rúben Amorim, uomo-simbolo e architetto di un ciclo vincente, non era compito da poco. I primi passi furono incerti, zoppicanti, quasi a voler rispettare con timore ciò che era stato. Scelse il 4-4-2, solido e prudente, come chi costruisce riparo prima di alzare un castello. Ma il vento del calcio non aspetta, e i risultati tardavano ad arrivare.

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Così Borges ha scelto il coraggio. Ha richiamato il 3-4-3 dal fondo delle sue idee, un modulo che suona come una dichiarazione d’intenti: attaccare, dominare, credere. Ed è lì che lo Sporting ha ritrovato sé stesso. Gyökeres è diventato il terminale inarrestabile, Trincão e Gonçalves i due fari che accendono la manovra. Hjulmand, con passo sicuro e mente lucida, detta i tempi al centro del campo, mentre il capitano Inácio guida i suoi come un comandante antico, con voce ferma e sguardo fiero.

Ora Rui Borges guarda alla finale di Coppa con occhi pieni di fuoco. Dopo aver tolto il titolo dalle mani del Benfica in campionato, vuole completare l’opera. E molto probabilmente, sarà proprio con quel 3-4-3 audace che tenterà l'assalto. Perché lo Sporting di Borges non ha più paura di essere grande.

Benfica, Il 4-3-3 di Lage: Disciplina e Verticalità per colpire i rivali

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Arrivato nel silenzio di settembre 2024, Bruno Lage ha ridato voce e spessore al Benfica, vivendo un'annata densa di emozioni e risposte. In Champions League ha saputo alzare lo sguardo e non tremare, battendo colpo su colpo e regalando ai suoi tifosi una notte storica allo Stadium, dove ha piegato la Juventus con coraggio e strategia. In patria, ha duellato fino all’ultimo respiro con lo Sporting, cedendo solo all’ultima curva, contro una squadra tenace e affamata.

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Ma il tempo del rimpianto è ormai alle spalle: stasera, nella finale di Taça, il Benfica di Lage vuole riprendersi tutto. Sarà ancora il suo fedele 4-3-3 a condurre l’assalto, con Pavlidis punto cardinale dell’attacco, affiancato dalla fantasia di Akturkoglu e dalla classe senza età di Di Maria. In mezzo, la regia solida di Kökçü, mentre in difesa il totem Otamendi guiderà la linea come un generale esperto. Finora contro lo Sporting ha vinto solo ai rigori, ma oggi la penna è nelle sue mani: Bruno Lage può riscrivere la sua storia e quella delle Águias, nell’ultima grande battaglia di una stagione infinita.