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Un episodio di violenza ha avuto luogo nell’ultimo weekend in Paraguay. I tifosi del Cerro Porteño hanno invaso il campo durante la sconfitta casalinga per 3-1 contro il Guaireña per rimproverare i giocatori della profonda crisi sportiva che il club sta attraversando e la società ha deciso di licenziare l’allenatore argentino Facundo Sava dal suo incarico.
Dopo la partita giocata a La Nueva Olla, valida per la prima giornata del torneo Clausura, il Cerro Porteño ha emesso un comunicato per informare che “considerando la gravità della situazione che la società sta attraversando a livello di prima divisione, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di interrompere il rapporto con l’allenatore Facundo Sava”.
La drastica misura della dirigenza riguarderà anche i giocatori della rosa che saranno messi in “condizione di trasferibilità nelle prossime ore”, spiega la nota.
“Si tratta di misure primarie che saranno seguite da altre la cui natura persegue lo stesso obiettivo: attuare con la massima immediatezza le azioni che rettificheranno la rotta e ci permetteranno di avanzare negli obiettivi prefissati, essendo all'altezza delle necessità del club”, ha chiarito il Consiglio di Amministrazione.
Il Cerro Porteño, team con in bacheca 33 campionati paraguaiani, ha vinto solo una delle ultime dieci gare e nella Copa Libertadores è arrivato ultimo nel Gruppo C, risultato che gli ha impedito di avanzare al turno successivo e anche di qualificarsi per la Copa Sudamericana come una delle squadre terze classificate.
“Giocatori: non mancate di rispetto alla maglia”, recitava uno striscione appeso allo stadio ad Asunción, a testimonianza del malcontento dei fan.
Il canto “que se vayan todos...” (“che se ne vadano tutti…”) era ampiamente diffuso sugli spalti mentre gli azulgrana subivano un pesante ko col modesto Guaireña.
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