INDISPONIBILI ANCHE LUSUARDI E LIROLA, ZORTEA TITOLARE

Frosinone, Di Francesco: “Voglio positività, dobbiamo essere più forti dei problemi”

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Il tecnico dei giallazzurri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match col Cagliari
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

Il Frosinone ospita domani alle 12.30 il Cagliari di Claudio Ranieri, che è reduce dalla vittoria sul Bologna. Dopo la sconfitta con l'Atalanta, l'allenatore Eusebio Di Francesco ha presentato così la gara dello Stirpe in conferenza stampa: "Non avremo Lusuardi, Lirola, Oyono, Baez, Monterisi, Marchizza, Bidaoui, Kalaj mentre Bonifazi si è allenato solo oggi, lo valuteremo anche stasera ma speriamo di averlo per la partita. Per il resto sono tutti pronti per questa partita di grande importanza. La prima di tante altre. Avremmo bisogno anche di difensori per giocare con la difesa a tre. Penso che ultimamente abbiamo proprio una carenza generale dietro. Sto valutando in ogni caso. Ho provato sia a quattro, chiaramente adattando un giocatore non di ruolo, che a tre. Zortea è arrivato e sarà della partita. E’ arrivato anche bene allenato e sta bene".

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(Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

"E’ arrivato il momento di gettare il fioretto e impugnare la sciabola fino al termine della stagione. Nel dna di questa squadra, a parte qualcuno, quanti hanno quella che in gergo si chiama ‘tigna’? La sua analisi è troppo severa - prosegue il tecnico dei giallazzurri -. Il Frosinone è stato sempre in partita nella stagione, tranne che con la Juve e l’Atalanta. Io ho richiamato il gruppo a mettere in campo il furore agonistico, a quella che lei chiama ‘tigna’. L’essere cattivi durante la gara. Non possiamo fare a meno di queste caratteristiche. Senza di queste, tutto il resto rischia di andare a morire. Ma il Frosinone ha dimostrato di averle, sta nella capacità di tutti noi ritrovarle. Sono d’accordo sulla necessità di mettere da parte il fioretto e usare la sciabola, la cattiveria e la determinazione che ci può essere mancata in un certo periodo. Non dimentichiamo però il percorso che sta facendo questa squadra, da come siamo partiti. E sapevamo di dover trovare questo tipo di difficoltà, di dover inanellare una serie di sconfitte una dietro l’altra. Può succedere non ci dobbiamo meravigliare ma allo stesso tempo dobbiamo reagire a questo andamento, attraverso quelle caratteristiche che ho rimarcato a fine gara con l’Atalanta. Cosa è mancato al Frosinone, oltre al peso che hanno avuto gli infortuni? Come ha reagito il gruppo al mio richiamo nel post-gara di Bergamo? Devo dire che al di là del richiamo, ho grande fiducia nei ragazzi. Si può vincere o perdere, è quello che voglio trasmettere. Ma se dovessi analizzare l’andamento del nostro campionato posso dire che forse avremmo meritato di più di quanto abbiamo finora in classifica. Se abbiamo 19 punti vuol dire che qualcosa abbiamo fatto. Ora attraversiamo un momento particolare e abbiamo l’obbligo di tirare fuori da questi ragazzi il meglio, loro debbono tornare a giocare con entusiasmo. Abbiamo bisogno del supporto della gente. E’ necessario anche tornare a giocare con spensieratezza, nel senso di provare la giocata ad esempio. Migliorando la fase difensiva di squadra perché sono i numeri che lo dicono. Se stiamo considerando con il mio staff, al momento delle valutazioni, che nelle prossime partite ci sono gare con delle difficoltà e dinamiche diverse? Volevo riallacciarmi alla domanda precedente. L’unico che qui non ha mai parlato di infortuni e alibi è il sottoscritto. Ho sempre guardato in faccia alla realtà, cercando di dare forza a questo gruppo. Ma sinceramente giocare partite senza terzini… l’altro giorno ho fatto un allenamento ed ho messo 4 centrocampisti a fare i terzini. Ma nessuno qui si è lamentato. La programmazione faccio fatica a farla a lunga gittata, per questi motivi. Anche non avendo in questo momento una rosa completa che mi fa dire: esce un difensore ed entra un altro, entra un terzino e ne entra un altro. Ci troviamo ogni settimana ad organizzare la gara che arriva, in maniera differente rispetto a quello che è stato il passato. E a volte questo discorso sposta gli equilibri. Ma noi dobbiamo essere più forti delle difficoltà. Ecco perché faccio un richiamo all’aiuto di tutta questa gente perché rimanere in questa categoria è in vantaggio per tutti e deve essere l’obiettivo comune. E per raggiungerlo tutti dobbiamo remare nella stessa direzione. Non voglio scuse, non voglio alibi, voglio gente con positività e un risultato importante. Dobbiamo essere più forti dei problemi. Cosa ha Oyono? Sinceramente a volte viene anche in mente di forzare i tempi. Abbiamo forzato ad esempio con Lirola, ha fatto 2-3 partite nelle quali non riusciva a spingere. Ma avevamo necessità di giocatori funzionali a determinati sistemi di gioco. Il fatto che Zortea abbia fatto mezzo allenamento e giochi, la dice lunga. Non deve essere un alibi ma tutti dobbiamo capire che se va dato qualcosa in più, dobbiamo farlo. Ognuno deve togliersi qualcosa per darlo al compagno più vicino. Attraverso questo atteggiamento noi potremmo fare una grande partita. Per quanto riguarda Oyono ha ricominciato a fare palestra, a poggiare il piede ma non è mai sceso in campo ancora, non saprei dirti dei tempi di recupero. Sicuramente non sarà la prossima settimana e nemmeno tra 15 giorni. Tra 20 potrei avere qualche certezza in più. Calcolando che è un giocatore che poi dovrà fare anche la ri-atletizzazione per la partita".

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"Se ho in mente di mescolare le carte nel reparto offensivo? Prendere 3 gol in 7’ sarebbe una botta per tutti - spiega Di Francesco -. Però merito di chi li ha fatti. Debbo dire che Ghedjemis ad esempio è un giocatore interessante, ci può dare una grossa mano. Non l’ho mandato in campo a caso. Più che mischiare le carte, vi sottopongo un aspetto: ieri Ranieri ha detto che è importante non prendere gol. Noi dobbiamo alzare l’attenzione sulla fase difensiva. Di conseguenza verrà fatta meglio la fase offensiva. Il fatto di stare dentro la partita dà delle sicurezze in più. Io le due cose le lego tra di loro. Cosa posso dire sul capitolo Popovic? Non parlo di giocatori che non conosco. Se dovesse arrivare lo valuterò. Ma ricordiamoci sempre che è un 2006, ha l’età di mio figlio. E poi in quale campionato gioca, in quale contesto? Poi è normale se viene attenzionato da grandi club ha delle qualità. Ne parleremo quando ci sarà. Il mercato è sempre un momento che non aiuta tanto…".

 

 

 

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