CONSIDERAZIONI DI FINE STAGIONE

Venezia, il DS Antonelli: “Dovremo metabolizzare la retrocessione; su Di Francesco…”

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Le considerazioni del Direttore Sportivo del club arancioneroverde nella conferenza stampa di fine stagione...
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

Filippo Antonelli, General Manager e DS del Venezia, ha parlato in conferenza stampa dopo la retrocessione in Serie B del club arancioneroverde per fare il punto della situazione. Tra il futuro della squadra, dei big, della cessione di Pohjanpalo e del tecnico Di Francesco, il Direttore Sportivo ha cercato di chiarire tutti i punti.

Inizia così il DS del Venezia, Filippo Antonelli: "Abbiamo iniziato la stagione per cercare un'impresa e restare in Serie A e fino alla fine abbiamo combattuto per questo.  Il mio sogno era quello di regalare la salvezza. Ora è tempo di metabolizzare la retrocessione, capire cosa si poteva fare meglio e quelle che abbiamo fatto bene, focalizzandoci con grande energia sulla prossima stagione per affrontare un campionato di Serie B che conosciamo e conoscete bene, e che ho avuto la fortuna di vincere due volte".

"In questi giorni dovrò confrontarmi con il Comitato, per condividere budget, programmi e obiettivi - così ancora il DS nel discorso iniziale - Sono ambizioso, sento forte la responsabilità verso il popolo veneziano, che mi ha sempre dimostrato affetto come dirigente e uomo, il saluto a fine partita deve essere fonte di energia per il prossimo anno. Sono arrivato qui nel dicembre 2022 da Monza, il presidente mi mostrò il progetto del Venezia, mi disse che dovevamo salvare prima la Serie B per poi arrivare in Serie A, così abbiamo fatto: il primo anno ai playoff, il secondo promossi".

"Quest'anno abbiamo cercato di affrontare la Serie A con spirito battagliero, sapevamo di avere una rosa che arrivava dalla Serie B e di dover aggiungere tasselli - continua il DS del Venezia Antonelli - Con i paletti che l'Opco ha messo, che a volte sono andati in contrasto con i tempi di quella che è la Serie A, abbiamo cercato di fare il possibile. Nelle ultime due sessioni di mercato ci sono state trasformazioni dal gruppo che arrivava dalla Serie B, dopo averlo testato perché ci sembrava giusto dare una possibilità a chi ci aveva portati in Serie A. Quello che mi rende orgoglioso è che la gran parte dei giocatori sono di proprietà del Venezia ed abbiamo le basi solide per ripartire. Grazie anche al lavoro dell'allenatore che ha valorizzato la rosa. Nei prossimi giorni avremo chiarimenti con il Comitato".

Sul futuro di Di Francesco, Antonelli risponde così: "Quando abbiamo fatto il contratto, lo abbiamo fatto biennale, quindi senza sapere se fossimo rimasti in A. Metabolizziamo quanto successo, parliamo con il Comitato e poi parliamo con Di Francesco, ma di certo il suo futuro non è mai stato legato al risultato. In questo momento anche lui deve metabolizzare quanto successo. Si tratta di una persona eccezionale oltre ad essere un bravissimo allenatore, credo che si siederà volentieri con noi per parlare".

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Venezia, Antonelli: "Le sfide a volte si vincono e altre si perdono"

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Sui possibili errori: "Analizzerò tutto in maniera critica in queste settimane, pensando a cosa si potesse fare meglio. Questa società è salita in Serie A, è scesa, poi è risalita con tanti sacrifici, quasi in maniera inaspettata, ma sicuramente non è allo stesso punto in cui era due anni fa. C'è stata tanta rincorsa in questi anni, fra gli errori che che ci possono essere stati, non ripartiamo da un -1, ma da un +1. Ho sempre detto che c'era la volontà di essere competitivi, sapendo che il risultato sportivo in Serie A incide parecchio. Le sfide a volte si vincono, altre si perdono. Quello che abbiamo visto all'ultima giornata con l'abbraccio dei tifosi, non si vede spesso. Penso che loro, i tifosi, sono i giudici più grandi, sono stati i giudici più onesti e corretti di questa stagione".

Se con un attaccante da 6-7 gol, la salvezza sarebbe stata più alla portata: "Sicuramente. Ma abbiamo passato 6 mesi a parlare dei giocatori che mancavano in difesa, poi i 6 successivi sul fatto che mancasse un attaccante. Dove sta la verità? Non siamo stati i peggiori dal punto di vista realizzativo, né della difesa. Poi se mi dite: avresti voluto prendere un attaccante? Vi dico di sì. I tempi del Venezia, con i paletti imposti dal Comitato, a volte non collimano con i tempi della Serie A dove ti dovevi muovere un po' prima".

Su Stankovic e i big: "Devo parlare con la proprietà. Stankovic era obbligo in caso di Serie A, diritto in caso di retrocessione. Lo riscatteremo, ad 1,5 milioni e una percentuale che rimarrà all'Inter per il futuro, abbiamo la possibilità di farlo entro il 18 giugno. Zerbin era obbligo, ma senza diritto. Tornerà al Napoli. Candé ha diritto: verrà riscattato, aveva una cifra stabilita per la Serie A ed una più bassa per la B, verrà riscattato. Carboni? Ha diritto di riscatto e controriscatto per l'Inter. Per lui devo parlarne. Nicolussi è già nostro. Marcandalli tornerà indietro. Radu aveva un contratto importante con l'Inter, noi ne abbiamo pagata una parte. Se teniamo Radu con Stankovic? Abbiamo Stankovic, Plizzari, Neri, penso che siamo a posto in porta".

Così Antonelli sul budget...

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Sul budget e se era sufficiente per salvarsi: "Io sono un dipendente della società, lavoro per quello che mi dice la società. Se dall'analisi dei costi si è ritenuto che il budget fosse questo, non posso fare capricci. Ho grandissimo rispetto. La conoscete tutti la situazione, non era una situazione rosea. Oggi il budget era inferiore alla Serie A di tre anni fa. Questo ha comportato una serie di rincorse. Dai confronti che ci saranno, verrà affrontato anche questo argomento, che è il budget. Noi sappiamo benissimo che in Serie A ci sono 11 squadre che non retrocedono da 20 e più anni. Togliendo il Como che ha fatto investimenti importanti, ne rimangono 8".

Sul punto di vista finanziario: "Il gruppo di proprietari è forte, ha dimostrato che nei momenti di maggiore crisi ha messo i soldi. Oggi la situazione è diversa".

Sulla cessione di Pohjanpalo e se sia stata subita e non voluta: "Su Joel, capito che avrebbe avuto piacere ad andare, abbiamo cercato di fare il nostro gioco e cercare di avere il massimo. C'è stata comunque un'operazione importante. Joel è grande calciatore e ragazzo, ma non avevamo la struttura per supportare lui, dal punto di vista tecnico. Le scelte sono state fatte per mettere in piedi una squadra in grado di combattere per la squadra stessa, ma non per il singolo. Abbiamo inserito Fila per queste caratteristiche, non è stato facile in con i tempi che vi ho detto, nonostante sapevo che potesse servire un giocatore pronto per la Serie A. La prima cosa che farò quest'anno sarà prendere un attaccante".

Sugli aspetti finanziari e su Haps: "Ci tengo a dire una cosa su lui, Crnigoj e questo tipo di contratti. Io non ce l'ho con Haps, anzi. Era l'ingaggio che mi costringeva a metterlo sempre sul mercato. Ma finito il mercato, Haps è un giocatore del Venezia. Lui ha dato tanto, così come noi a lui".

Antonelli: "Il mio futuro è a Venezia"

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Su Svoboda e se si tratta di un primo acquisto: "Lui ha dimostrato di aver fatto bene, peccato per l'infortunio. Il suo percorso procede bene e crediamo in lui. La Serie A ci ha insegnato che possono succedere anche queste cose, come gli infortuni".

Sulla volontà di tornare subito in A: "Dico questo: di essere più competitivi possibili. Conosciamo bene la Serie B, è un campionato molto fastidioso. Serie B a 22? Vediamo che succede, dobbiamo pensare a noi".

Sul "paracadute" da 10 milioni: "Sicuramente è positivo, ma dalla Serie A hai un certo introito, dalla Serie B ne hai altri".

Se qualche giocatore sentirà stretta la Serie B: "Ho visto ragazzi piangere al 90', una cosa importante. Poi come dico sempre: resterà chi ha voglia di restare, ma è presto per questi discorsi".

Sui rinnovi di Zampano, Gytkjaer e Joronen: "Sono tre giocatori che vanno in scadenza, hanno fatto molto bene qui in questi anni, parlato con loro e con il mister, se sarà deciso di continuare con questi ragazzi, una chiamata gliela farò".

Sul futuro di Antonelli a Venezia: "Io ho un contratto con il Venezia ed il mio futuro è il Venezia. Sento forte la responsabilità sia nei vostri confronti, che della società e della tifoseria, che mi ha emozionato. Non ho velleità di andare da altre parti, ma di rendere sempre più forte e competitivo il Venezia".