di Redazione DDD -
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Dal Padova al Vicenza: la pelle d’oca da derby di Cappelletti
A gennaio Cappelletti vince il derby con la maglia del Padova, in estate ne sogna uno analogo con la maglia del Vicenza
Lo scorso 27 gennaio 2018, il Vicenza perdeva in casa 1-0 contro il Padova il derby veneto. La gara è tornata d'attualità, a margine di una vernice di mercato.
Daniel Cappelletti, nel corso della presentazione odierna nella sala stampa del Menti, è infatti tornato sul derby giocato nel gennaio dell’anno scorso al Menti e vinto dal Padova per 1-0, un derby nel quale Daniel ha giocato fra i tre difensori puri del 5-3-2 patavino.
Cappelletti ha spiegato le ragioni di quanto accaduto lo scorso anno, mentre a gennaio il giocatore, che era in scadenza di contratto a Padova, era stato "tentato" da un altro trasferimento da derby, a Venezia. Ma adesso è al Vicenza senza rinnegare quel derby vinto con la maglia del Padova : “È stata la partita più emozionante che io abbia giocato, a ripensarci ho ancora la pelle d’oca. Il Vicenza era in un momento difficile e c’era lo spettro del fallimento, ma lo stadio era pieno e giocare certe partite è fantastico. Non è che mi sia lasciato male col Padova, sono successi due episodi particolari che sono stati interpretati un po’ a piacimento da alcuni dei tifosi che sono più attaccati al Biancoscudo. Lì sono andato io di mezzo come persona e non si parlava più di professionalità. Mi ha dato fastidio il fatto che sia stato messo in discussione il mio spessore umano da persone che non mi conoscevano personalmente e ho voluto togliermi un sassolino con un post di poco tempo fa in cui cercavo di spiegare che anche dalla nostra parte ci sono delle emozioni. È vero che noi giocatori siamo sempre considerati dei privilegiati che guadagnano tanti soldi e che non fanno niente dalla mattina alla sera ed è un cliché che torna fuori sempre. Ma anche noi siamo esseri umani e anche noi viviamo le difficoltà con le emozioni che ci contraddistinguono. È chiaro che lo scorso anno non siamo riusciti, io per primo, a fare quello che avremmo voluto. E io ho commesso degli errori, ma chi non fa non sbaglia e l’importante è avere la coscienza pulita e sapere di aver fatto il 100%".
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