La prima volta non si scorda mai. Ieri, davanti a uno stadio gremito di tifosi, il Pafos FC ha scritto la pagina più gloriosa della sua giovane storia: con un travolgente 4-0 sull’Aris Limassol, la squadra ha conquistato con due giornate d’anticipo il suo primo titolo nel massimo campionato cipriota, coronando un percorso iniziato nel 2014 con la fondazione del club. Un traguardo straordinario per una realtà giovane, nata dalla fusione di due squadre locali — AEK Kouklion e AEP Paphos — che in poco più di un decennio ha saputo trasformarsi da outsider a protagonista assoluta. A firmarlo, c'è anche un italiano: il direttore sportivo Cristiano Giaretta.
L'impresa
Cipro, Pafos campione per la prima volta: decisiva la rivoluzione del ds Giaretta

Pafos campione: il contributo di Cristiano Giarretta

Dietro al successo del Pafos campione, c’è una programmazione ambiziosa e una visione chiara, incarnata anche dal direttore sportivo italiano Cristiano Giaretta. Arrivato a Cipro nel dicembre 2023, Giaretta ha impresso una svolta decisiva al progetto: quindici innesti nel mercato invernale, tra cui giocatori di spessore come Luckassen, Jairo, Tankovic e il portiere Ivusic, hanno rafforzato la rosa e dato nuova linfa al tecnico Juan Carlos Carcedo. L’ex uomo mercato di Novara, Udinese e Watford ha portato al Pafos l’esperienza e il pragmatismo necessari per fare il salto di qualità.
Ma il successo non è solo sul campo. Sotto la guida del presidente russo Sergei Lomakin, il club ha investito in strutture moderne, nella comunicazione e nel coinvolgimento della tifoseria. Emblematica la trasferta a Firenze per la Conference League: 700 tifosi al seguito, eventi organizzati ad hoc e un entusiasmo contagioso. Non è un caso che proprio in Conference League il Pafos abbia sorpreso, arrivando fino agli ottavi di finale e battendo anche squadre storiche come l’AEK Atene.
Il titolo nazionale, oltre al prestigio, spalanca le porte dei preliminari di Champions League. Per il calcio cipriota è una ventata d’aria fresca, per il Pafos l’inizio di un nuovo capitolo. E in questa favola sportiva, c’è anche lo zampino di un italiano.
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