Yamal: “Psg? Non prendo nemmeno in considerazione l’offerta. In Champions c’è una sola squadra più forte…”
Lamine Yamal, 17 anni, attaccante del Barcellona. (Foto di Alex Caparros/Getty Images)
Il campione d'Europa con la Spagna giura amore eterno ai colori blaugrana
Lorenzo Ciabattini
Lamine Yamal è alla sua stagione della consacrazione con la maglia del Barcellonae il campione d'Europa con la Spagna rappresenta uno dei tesori più preziosi usciti da La Masia. In un'intervista al Mundo Deportivo, il talento classe 2007 ha subito risposto al presunto interessamento da parte del Psg, che avrebbe avanzato un'offerta per lui: "Non ne so nulla, ma se anche arrivasse ai miei procuratori, non me lo direbbero nemmeno. Per prima cosa ho un contratto con il Barcellona e poi ritengo che per me sia impossibile pensare di andare in un'altra società".
Vorresti restare al Barcellona per tutta la vita?
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"È l'unica squadra in cui ho giocato, a parte La Torreta, dove ho iniziato calcio. Devo tutto al Barcellona. Qua mi piace tutto: la squadra, i tifosi, lo spogliatoio, lo staff. Qui è tutto perfetto e sono molto felice da quando ho iniziato a giocare in prima squadra. L'accoglienza e l'affetto che mi hanno dimostrato i tifosi, e i miei compagni, sono immensi".
Il contratto di Yamal con il club blaugrana scadrà a giugno del 2026 ma il numero 19 ha già accettato l'offerta di prolungamento fino al 2030, che potrà essere ufficializzata soltanto il 13 luglio, quando compirà 18 anni. Come accaduto - qualche giorno fa - per il suo compagno, Pau Cubarsì. Lo spagnolo continua a non avere dubbi: "Non credo che nessuno dubiti del mio amore verso questo club. L'ho sempre detto, andrà tutto per il verso giusto. Se entrambe le parti lo vorranno, ci sarà l'accordo". E ancora: "Personalmente non sono coinvolto in questi discorsi. C'è ancora molta strada da fare prima di concludere la stagione. All'inizio della prossima, la questione verrà risolta e tutti ne verranno a conoscenza. Ora sono concentrato sul campionato, sulla Champions e sulla Coppa del Re, che sono le cose più importanti".
"C'è solo una squadra più forte di noi in Champions"
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La discussione si è poi spostata al campo, dove il Barcellona è primo in campionato, passato fra le prime otto in Champions League e ancora in corsa per vincere la Coppa del Re: "Dipende tutto da noi. C'è solo una squadra in Champions League che è più forte di noi, il Liverpool, perché è arrivato primo. Quando si vince, però, si passa al round successivo e diventa sempre più facile. L'anno scorso tutti eravamo entusiasti dell'andamento in Champions League (il Barça raggiunse i quarti di finale, ndr) ma è chiaro che tutti vogliono vincere. Questo potrebbe essere l'anno giusto".
Poi è tornato sulle vicende con il Rayo
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"Per me è un rigore molto chiaro quello concesso a Inigo Martinez. La questione è che ultimamente quasi tutto viene messo in discussione, ma ci sono delle cose che sono evidenti e su cui non ci sono dubbi. Il lavoro di un arbitro è difficile, se fischia per una squadra, l'altra si lamenta. E se nessuno lo fa, allora ci penserà l'altra squadra che non sta giocando...".
E come valuti il gol annullato al Rayo?
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"Sinceramente non l'ho visto. Penso che comunque abbia bloccato Iñigo. Non l'ho visto, ma immagino che fosse fuorigioco se è intervenuto il VAR".
A seguire, una domanda "scomoda" sugli arbitraggi in Liga, motivo di grande polemica da parte del Real Madrid: "Quando eravamo primi con un vantaggio di sei punti, ricordo il rigore su Koundé che non ci venne fischiato sul campo del Getafe, mentre lunedì ci hanno dato quello su Iñigo. In Copa del Rey, gli arbitri prima hanno favorito il Madrid e poi contro l'Osasuna in campionato gli sono andati contro. Ogni giorno ne succederà una così. E penso che noi, Barcellona, Real e Atletico, non possiamo lamentarci. Di partite come quelle contro Alavés e Leganés non si parla ma forse ci sono state decisioni più controverse in quelle lì. Gli arbitri cercano sempre di fare del loro meglio, noi ne siamo felici".
Sulla lettera di Florentino Perez
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Infine, sulla lettera di quattro pagine firmata dal Real Madrid in cui si critica l'organismo arbitrale, ecco l'opinione di Yamal: "In spogliatoio non parliamo di queste cose; siamo in un buon momento, pensiamo a noi stessi: dobbiamo solo continuare a vincere. Quando la squadra sta andando bene, non si deve ascoltare niente dall'esterno".