ESCLUSIVA

Fulvio Collovati: “L’Inter gioca un calcio totale. Milan? Se arriva 4° è come uno scudetto”

Fulvio Collovati
Lo storico doppio ex del Derby di Milano presenta la finale di Supercoppa Italiana: Fulvio Collovati elogia l'Inter, testimonial di un calcio totale senza precedenti e sprona il Milan che ha bisogno di un'impresa per risalire la china in classific
Vincenzo Bellino
Vincenzo Bellino Redattore 

Il primo derby della Madonnina del 2025 assegna la Supercoppa Italiana. L'Inter di Simone Inzaghi, vittoriosa per 2-0 contro l'Atalanta in semifinale, sfida il Milan dell'ex Sergio Conceição, che ha eliminato in rimonta la Juventus di Thiago Motta. In esclusiva ai nostri microfoni, lo storico doppio ex Fulvio Collovati, protagonista di sette stagioni in rossonero e quattro in nerazzurro, ha sottolineato come la Beneamata ha le carte in regola per lottare per ogni competizione, Champions compresa; il Diavolo, rivitalizzato dal successo contro la Vecchia Signora, è obbligato ad invertire la rotta anche in campionato, dove sarà chiamato alla rimonta nella seconda parte di stagione.

Ne ha giocati diversi da calciatore, con entrambe le maglie, qual è il derby che ricorda maggiormente?

"In 12 anni ci sono dei ricordi positivi e negativi. Ricordo positivamente un derby che vincemmo 2-0 con l'Interin cui segnai (stagione 1983-1984), ricordo negativamente il derby in cui mi segnò Hateley (2-1, stagione 1984-1985). In generale giocare un derby è sempre positivo perchè genera emozioni e perchè è una partita che riveste sempre una certa importanza".

STORIA DERBY MILANO

Si può battere questa Inter?

"Non ci sono squadre imbattibili, parto da questo presupposto, dipende da come affronti certe partite. L'Inter rispetto al Milan è una squadra rodata da tre anni con Simone Inzaghi, gira alla perfezione, certi meccanismi sono automatici perchè l'allenatore li trasmette ogni giorno durante gli allenamenti e pur cambiando qualche singolo, la sostanza è la stessa. Il Milan è in una fase non dico di costruzione, ma quando arriva un altro allenatore le cose cambiano. Cambia il modo di allenare, il rapporto con l'allenatore è diverso, cambiano tante cose".

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In semifinale il Milan ha eliminato la Juventus per propri meriti o per demeriti dei bianconeri?

"50 e 50. Parto dai meriti, il Milan nel secondo tempo è rientrato in campo con un piglio diverso; anche se la Juve nei primi minuti della ripresa ha avuto qualche occasione, il Milan  ha avuto il merito di giocare un calcio offensivo, di andare a cercare di recuperare il risultato di svantaggio. I gol arrivano per questo motivo, il rigore perchè eri in area avversaria, l'autorete per lo stesso motivo. Il 50% va alla reazione che ha avuto la squadra, l'altro 50% riguarda i demeriti della Juventus e infatti non è un caso che dopo la partita sia finito sotto accusa Thiago Motta, le sue scelte. La Juve nel secondo tempo si è un po' ritratta, ma si è ritratta per merito del Milan".

Thiago Motta

Le difficoltà della Juventus nella prima parte di stagione sono legate ad un progetto e ad un allenatore nuovo oppure ci sono dei limiti a livello di rosa?

"Entrambe le cose. Bisogna essere obiettivi, i tifosi juventini sono stati abituati in difesa a Chiellini, Barzagli, Buffon, Bonucci. Mi riferisco ai tempi recenti, non ai miei, per non parlare del centrocampo di Pirlo (Marchisio, Vidal, Pogba...). Una parte di responsabilità è da attribuire alla società per quel che riguarda la qualità della rosa, questo è fuori dubbio; poi c'è una responsabilità anche dell'allenatore con alcune scelte che non convincono".

Conceiçao

Come giudica la scelta di Conçeicao e prima ancora quella di Fonseca: al Milan serviva altro?

"Nel momento in cui hai preso Fonseca, probabilmente avresti dovuto prendere altri giocatori. Ranieri, che è un allenatore che stimo molto, dice che non c'è un sistema vincente, sono i giocatori ad essere vincenti, di conseguenza addossare tutte le responsabilità a Fonseca mi sembra illogico e sbagliato. Allo stesso modo non si pensi che adesso Conceiçaofaccia diventare il Milan la bella Cenerentola, il Milan è chiamato a lottare per arrivare 4° perchè è molto indietro".

Inzaghi, allenatore dell'Inter

Cosa la sorprende di più della crecita di questa Inter e del suo allenatore Simone Inzaghi?

"Mi sorprende questa squadra che gioca a memoria, questi meccanismi che sono rari e allo stesso tempo perfetti. Bastoni fa l'attaccante, Dumfries fa l'attaccate, Dimarco fa l'attaccante e vengono protetti da Calhanoglu, da Barella, dallo stesso Mkhitaryan che fa l'attaccante e che nonostante l'età ha un'energia impressionante. Meccanismi di un calcio totale, provati in allenamento e applicati in partita".

Esultanza Inter

Un giocatore del quale l'Inter non può far a meno e uno del Milan che potrebbe far la differenza nella seconda parte di stagione?

"Al di là di una coppia d'attacco Thuram-Lautaro, che presto tornerà a far gol, la forza dell'Inter sta nel trio di centrocampo. Il Milan deve ritrovare il miglior Bennacer e la forza del centrocampo che è un reparto che ti dà protezione, ma anche energia per andare avanti. L'autorete di Gatti, il 2-1 del Milancontro la Juve nasce perchè un centrocampista è andato in avanti a creare un'opportunità. Se giochi davanti la difesa, fai solo la fase difensiva".

Dove può arrivare questa Inter e dove può arrivare il Milan con Conceiçao?

"L'Inter deve lottare per tutte e tre le competizioni, Champions compresa, è arrivata in finale due anni fa, non vedo perchè non debba farlo anche quest'anno. Dovrà vedersela con Atalanta e Napoli per il campionato, ma parliamo di una rosa completa che può permettersi di organizzarsi e competere per tutti i traguardi. Per quanto riguarda il Milan, se Conceiçao riuscirà ad arrivare tra le prime quattro è come se avesse vinto lo scudetto".

In Europa quali sono le squadre più forti dell'Inter?

"Non posso dire il Manchester City perchè ha perso cinque partite di fila e ha dimostrato meno rispetto all'Inter. Le uniche due del quale mi preoccuperei sono Liverpool e Bayern Monaco, tuttavia bisogna vedere come arriveranno ad aprile e maggio, nel momento cruciale della stagione".

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