Il Fenomeno non viene sostenuto da (quasi) nessuno. Abbandona la candidatura e denuncia i motivi della rinuncia
A sorpresa, il Fenomeno ha ritirato la propria candidatura. Ronaldo Luís Nazário de Lima ha annunciato di essersi ritirato dalla corsa alla presidenza della Federcalcio brasiliana. L'ex Barcellona e Real Madrid ha pubblicato un lungo messaggio sui social nel quale ha spiegato i motivi che lo hanno portato a prendere una simile decisione.
"Se la maggioranza la pensa così, allora la mia opinione non ha importanza"
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"Dopo aver dichiarato pubblicamente la mia volontà di candidarmi alla presidenza della Confederazione Calcistica Brasiliana, oggi ritiro ufficialmente la mia intenzione. Se la maggioranza con potere decisionale pensa che il calcio brasiliano sia in buone mani, la mia opinione allora ha poca importanza. La mia idea era quella di dare voce e spazio alle società, nonché ascoltare le varie federazioni per migliorare le competizioni e lo sviluppo di tutte le regioni del Paese. Il cambiamento necessario deriverebbe da questo allineamento strategico, con la forza di una visione condivisa", è sceso nei dettagli l'ex Inter e Milan attraverso un lungo, e sentito, post.
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Cosa è andato storto
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L'attuale proprietario del Real Valladolid illustra di essersi scontrato con una delle clausole per diventare presidente, la quale richiede al candidato di avere il sostegno di almeno quattro federazioni dello Stato, oltre a quattro club, per poter registrare la propria candidatura. Ronaldo non è riuscito a ottenere l'appoggio richiesto:
"Ho trovato le porte chiuse"
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"In un primo contatto fatto con i 27 membri, ho trovato 23 porte chiuse. Le federazioni si sono rifiutate di accogliermi, sostenendo di essere soddisfatte dell'attuale amministrazione e di sostenerne il partito della rielezione. Non ho potuto presentare il mio progetto nel modo in cui desideravo. Non c'è stata alcuna apertura al dialogo. Lo statuto dà alle federazioni la maggioranza dei voti, quindi è chiaro che non ci sia modo di raggiungere un accordo. La maggior parte dei leader statali sostiene il presidente in carica: è un loro diritto e io lo rispetto, indipendentemente dalle mie convinzioni", ha proseguito mestamente l'ex campione del Brasile, arresosi dopo aver constatato che il Paese non vuole cambiare.
"Ringrazio tutti coloro che hanno mostrato interesse verso la mia iniziativa e continuo a credere che la strada verso l'evoluzione del calcio brasiliano sia rivolta verso il dialogo, la trasparenza e l'unione", ha concluso Ronaldo, ricevendo l'affetto dei suoi milioni di followers.